Are cellulose nanocrystals “alien particles” to human experience?

ARE CELLULOSE NANOCRYSTALS “ALIEN PARTICLES” TO HUMAN EXPERIENCE?

Un team di ricercatori dell’Università di Milano ha pubblicato un interessante e provocatorio articolo sulla rivista Packaging Technology and Science* con evidente riferimento alla proibizione dell’impiego di nanomateriali nella produzione di materiali per il packaging alimentare che vige oggi in Europa. I ricercatori hanno individuato discrete e misurabili quantità di nanocristalli di cellulosa (CNC) nella cellulosa microcristallina (MCC), utilizzata comunemente come additivo in molti prodotti diversi. La produzione mondiale di cellulosa microcristallina è di circa 120.000 ton/anni e la legislazione europea ne ammette l’uso sia negli alimenti che nei farmaci. Dato che la produzione di MCC è tecnicamente simile a quella dei nanocristalli, i ricercatori si sono chiesti se tracce di CNC  fossero presenti nelle MCC usate in campo alimentare e farmaceutico. Le analisi hanno confermato la presenza di nanocristalli e avvalorato le perplessità degli Autori che si sono chiesti che senso abbia la proibizione dell’uso dei CNC negli imballaggi alimentari se i cibi e i farmaci che da sempre consumiamo sono autorizzati a contenere cellulosa microcristallina che, a sua volta, contiene cellulosa in forma di nanocristalli.

*Piergiovanni, L., Fotie, G., Amoroso, L., Akgun, B., & Limbo, S. (2019). Are cellulose nanocrystals “alien particles” to human experience?. Packaging Technology and Science, 32(12), 637-640.